sabato 15 agosto 2009

Un ospite particolare...

Innanzitutto auguro un buon ferragosto a tutti.
Un paio di giorni fa, sul balcone, un ospite un pò particolare è sbucato da dietro la sedia in plastica su cui ero seduto...
Devo dire che non è stata esattamente una bella sorpresa perchè l'ospite in questione non è propriamente "bellissimo"!

Si trattava di un esemplare maschio di Mantide Religiosa, distinguibile facilmente dalla femmina che sfoggia, a differenza del maschio, una livrea verde acceso.
Il maschio in questione invece, ha un colore piuttosto anonimo ma è comunque un insetto molto particolare, oltre che decisamente grosso!

La forma a metà strada tra una cavalletta ed un uomo molto magro lo rende un soggetto interessante e così, pur non avendo un vero obiettivo macro, ho preso il teleobbiettivo zoom 70-300 Nikkor ed ho iniziato a fare qualche scatto.
Durante uno degli scatti l'insetto ha proiettato la sua ombra sul pavimento con un effetto interessante.


La difficoltà tecnica nello scattare foto con un tale rapporto di ingrandimento è la ridottissima profondità di campo che rende molto difficile la messa a fuoco.
E' sufficiente spostarsi di un millimetro e si mettono a fuoco le zampe dell'insetto anzichè la testa.
Inoltre l'obiettivo utilizzato ha una distanza minima di messa a fuoco di circa 1 metro e mezzo per cui non era facile inquadrare l'insetto che, seppur grosso, misura comunque pochi centimetri.
Non sono un amante della fotografia macro a insetti o cose molto piccole ma devo dire che comunque mi rendo conto che questo può essere un campo in cui si possono realizzare fotografie particolari ed interessanti.


Vi lascio con questa foto della Mantide che sembra sbirciare quasi a chiedere: "...cosa avrà da fotografare questo???".
Ciao.




domenica 9 agosto 2009

Tentativo con la foto naturalistica

In questi giorni trascorsi al mare, nella riviera sud di Manfredonia (FG), mi sono avvicinato per la prima volta alla fotografia di natura, genere che non avevo mai praticato prima, attratto dalla presenza di uccelli cicogniformi, principalmente aironi della specie "Egretta-Garzetta".
Mi sono reso conto della necessità di avere un buon teleobbiettivo (ho un Nikon 70-300 la cui messa a fuoco è tutt'altro che fulminea) e delle difficoltà di questo tipo di fotografia, dovute essenzialmente alla diffidenza degli animali ed alla inospitalità dei posti (insetti a volontà...).
Per ottenere risultati accettabili (e non sono convinto che i miei lo siano...) può essere necessario tornare più volte sul posto, con attese imprecisate ed imprevedibili.

La diffidenza di questi animali è tale che, anche con il 300mm, non sono riuscito a riempire il fotogramma come avrei voluto.
Forse avrei dovuto appostarmi ed attendere 1 ora, forse 2. Sinceramente non ero in condizione...


Uno di questi graziosi animali ad un tratto è sembrato curarsi meno degli altri della mia presenza ed ha iniziato a cacciare insetti e piccoli molluschi nella laguna, tenendosi sempre e comunque a debita distanza (purtroppo...).
L'ho seguito per un pò con l'inquadratura e sono riuscito ad immortalare il momento in cui afferra la sua piccola preda nell'acqua salmastra.


Per essere la prima volta che mi cimento con la foto agli uccelli devo dire che poteva andare meglio ma, considerato l'impegno non esagerato (sono in ferie...) poteva andare anche peggio...!
Ho capito a cosa servono i capanni mimetici e quali e quanti sono i sacrifici richiesti per ottenere foto spettacolari come quelle che troviamo su siti come Juza Nature (che consiglio vivamente - www.juzaphoto.com), Nature's Biodiversity (www.naturebiodiversity.com) o altri.
Appena torno in città si torna alla street, meno fatica più soddisfazione!
Ciao.

lunedì 3 agosto 2009

Passione per la fotografia o per le macchine fotografiche?

Non c'è dubbio che molti fotoamatori, in particolare se alle prime armi (ma non solo vi assicuro...), siano più attratti dalle specifiche tecniche della loro macchina fotografica che da un bello scatto pieno di contenuti ed in grado di suscitare delle emozioni.
Specie con l'avvento del digitale infatti, i produttori sfornano con frequenza crescente macchine la cui lista di caratteristiche si infarcisce sempre di più di nuove funzioni, a volte di dubbia utilità, e questo fenomeno alimenta la spasmodica ricerca della macchina più completa del mercato.
Non voglio assolutamente sembrare uno dei quegli insopportabili personaggi che affermano che il bravo fotografo scatta i suoi capolavori anche con una usa e getta (Cartier-Bresson andava in giro con una Leica, mica pizza e fichi...) personaggi che definirei assimilabili a quanti, ai tempi della mia passione per il ciclismo (ebbene sì, ho avuto una grande passione per la MTB, troveremo il tempo di parlarne!), affermavano che il ciclista fuoriclasse potesse vincere il Giro d'Italia anche con la Graziella...
La riflessione però riguarda quelle schiere di fotografi che ti giudicano dalla macchina che porti appesa al collo, o che si accapigliano sui forum in interminabili discussioni tipo "...meglio Canon o Nikon?".
Questo fenomeno ha interessato anche me (non in maniera maniacale per fortuna!) e credo che si dovrebbe cercare di non esagerare se non si vuole perdere di vista il fine ultimo di ogni fotoamatore che aspiri a diventare un buon fotografo: imparare a realizzare belle fotografie.
Lo sviluppo di un fotografo a mio giudizio passa inevitabilmente per una fase di tecnicismo più o meno esasperato, specie nei fotoamatori di sesso maschile (sarà l'ancestrale gara a chi ce l'ha più grosso???), ma credo che a questa fase, indispensabile per acquisire confidenza con il mezzo e conoscenza della tecnica fotografica di base, debba seguire la ricerca di un proprio stile e di un proprio gusto attraverso la frequentazione di mostre, esposizioni e la lettura di libri sull'argomento, oltre ovviamente al continuo esercizio dello scatto, fondamentale su tutto.
Ci sono però macchine particolari, in grado di toccare le corde giuste anche nel cuore dei fotografi meno inclini al tecnicismo, macchine che vanno oltre la semplice scheda tecnica e che tracciano nuove strade, danno avvio a nuove mode, macchine dotate del fascino giusto per far breccia nei fotografi, diciamo così, più poetici...
Una di queste è senz'altro l'ulitma creatura di Olympus, la E-P1, meglio conosciuta forse come PEN (o Digital PEN vista la sua natura digitale).
Nel 1959 la OLYMPUS inventò una macchina, disegnata dal guru del design Yoshihisa Maitani, destinata ad avere un enorme successo, la PEN appunto.
L'idea fu quella di creare una macchina che, grazie anche all'utilizzo del cosidetto "mezzo formato" (18x24 mm contro il classico formato Leica 24x36, detto anche a risparmio di pellicola dato che permetteva di ottenere il doppio degli scatti con un classico rullino) offrisse la qualità e la versatilità di un sistema ad ottiche intercambiabili, con la praticità di una compatta.
Oggi la E-P1, grazie all'utilizzo del sistema micro-quattroterzi ideato da Olympus, consentirà di portare con sè una compatta con il cuore di una reflex, il tutto condito con un elegante stile retrò e finiture di lusso (guardate che spettacolo la nuova nata con l'obiettivo 17mm "Pancake"...).
Il sogno degli appassionati di street si fa realtà, anche se non sarà esattamente a buon mercato, circa 1000 euro a seconda dell'obbiettivo scelto....
Vi rimando ai numerosi link presenti in rete per un'occhiata alle caratteristiche di questa interessante novità che forse, un giorno, arricchirà il mio corredo...!
Ciao,
Andrea

sabato 1 agosto 2009

Primo post "on the move"...

Ho scoperto che è possibile postare su questo blog anche utilizzando un iPhone, ho appena installato un'applicazione da Appstore e la provo subito!
Già perchè sono un utilizzatore di iPhone sin da quando in Italia non veniva ancora importato, ed una quindicina di giorni fa ho sostituito il mio glorioso 2G proveniente dagli USA con un fiammante 3Gs da 16 GB.
Mi piacciono i dispositivi mobili da sempre, mi ha sempre affascinato l'idea di poter accedere alle informazioni in qualunque posto e mi sono lanciato nel mobile internet per la prima volta con il mio palmare Psion REVO tanti anni fa (che anno era non lo ricordo) che collegavo via infrarossi al cellulare. Ricordo la faccia dei colleghi quando videro il REVO, che poi fu rimpiazzato da un Ericsson MC218, clone dello Psion 5mx.
Entrambi avevano il sistema operativo Symbian "Epoc" la cui esperienza è servita come base per gli odierni smartphone basati su S60 (in gran parte Nokia).
In quel caso sperimentai anche la connessione via linea telefonica classica, collegandomi ad un modem US Robotics Sportser a 33,6 kbps! Non un fulmine di guerra in verità ma la soddisfazione era molta, ero on-line con un palmare in tempi in cui il concetto di palmare era ancora lontano da quello che intendiamo oggi.
La storia poi continuò con il passaggio al sistema operativo Palm OS, che equipaggiava un altro palmare che mi è rimasto nel cuore, il Tungsten T2, un vero carro armato, tutto in metallo, compatto e pratico da usare.
Ora sono letteralmente entusiasta del gioiello di casa Apple dal quale sto scrivendo, un'esperienza che va provata, una vera rivoluzione che sta tracciando nuove strade.
Tra l'altro sono un grande appassionato dei sistemi operativi Unix-based (dei quali parlerò in un altro intervento) ed iPhone è un vero terminale Unix nel palmo della mano.
Vediamo come va questa nuova applicazione, alla prossima!

Post From My iPhone 3Gs

giovedì 23 luglio 2009

Street Jazz



Oggi carico la prima immagine su questo nuovo blog, prima però una doverosa precisazione riguardo le foto che saranno pubblicate.
Non sono geloso dei miei scatti ed anzi mi farebbe piacere vederli su altri siti o rubriche.
Quello che chiedo però è la correttezza, scrivetemi se siete interessati ad uno scatto particolare e non ci saranno problemi, nessun copyright ma solo rispetto.

Questo scatto è stato fatto a Campo Marzio, a Roma, ad un suonatore di strada che, insieme ad altri "giovani" jazzisti, rallegrava un caldo pomeriggio dalle parti del Pantheon.

Mi è piaciuto il trasporto di questo simpatico suonatore di contrabbasso, sembra davvero che la musica lo sta trasportando. Per non parlare degli occhiali...

La conversione in B/N è stata fatta utilizzando Adobe LR che solitamente utilizzo per l'archiviazione e l'eventuale post-produzione delle mie foto.

mercoledì 22 luglio 2009

Il primo post del mio primo blog!

Ebbene sì, alla fine l'ho fatto, ho aperto un blog!!!

E insomma, ormai ce l'hanno tutti, se non hai un blog oggi non sei nessuno e, siccome penso di avere un sacco di cose da scrivere (anche se ho poco tempo* per farlo) allora eccomi qua.

L'ho intitolato fotografia e molto altro perchè ho una bella passione per la fotografia, ma ne ho tante (ma proprio tante...) altre.

La foto che ho scelto per la barra del titolo, intitolata "American Girl in Italy", è stata scattata a Firenze nel 1951 da Ruth Orkin, una fotografa americana (http://www.orkinphoto.com/american_girl.php) ed è una delle mie immagini preferite.

Come per la musica, anche per la fotografia non c'è uno stile che mi piace più degli altri, diciamo che amo la buona musica e la buona fotografia.
Potrei anche dire che vado a periodi (come Picasso...) ed in questo periodo mi piace la street, la fotografia che si fa per strada e che coglie momenti e situazioni particolari, come questo catturato da Ruth Orkin.

Quando avrò un pò più di tempo* vorrei affrontare un discorso sull'essenza del momento, quell'attimo che la fotografia è in grado di fermare per sempre ma che il fotografo deve saper cogliere, perchè non ce ne sarà un secondo....
Henri Cartier-Bresson, uno dei mostri sacri della fotografia, lo definiva "The decisive moment...", il momento decisivo. Ci devi essere, lo devi cogliere e lo devi saper immortalare.

Ho uno stream su flickr aperto circa un anno fa ma non sono molto attivo lo ammetto, un pò perchè non amo il modo un pò ruffiano di lasciare commenti per riceverne che su flickr è generalizzato, un pò perchè ho poco tempo*... Trovate i collegamenti su questa pagina.

In questi mesi poi sono pure sfollato, lontano da quel che resta dell'Aquila "bella mè", quindi mi capita di aver poca voglia di caricare foto sul web.

Non sono un esperto di blog ma vorrei diventare abbstanza skilled ed arricchire questo spazio con commenti e immagini interessanti. Spero che possa diventare una lettura piacevole per tanti di voi.

Ciao,
Andrea


*: il tempo... mi sembra sempre che ce ne sia troppo poco, o forse sono troppe le cose che mi vengono in mente e che vorrei fare, mah...